muto incivile accondiscente permeabile

mercoledì 21 aprile 2010

Erbro febbrile mulitalitania dell'obrobrio quotidiano

un lenticchia in mano ad una cantina
Borg : io io io io io chi son , me ne torno da me stesso o rievoco sempre qualcosa?"
Frustrazione come il quadro che ha fra le mani , dove quel signorotto s'atteggia a grande personalità ma è nuda e fa penzolare a ritmo univoco cazzo e pancia, ma sempre con sguardo convinto.
E' quì. Eccole qua che arrivano come slavine , la grassezza del banale, dell'ovvio , di quelle spade infilate nelle feritoie che sanno di scoreggia mista a comicità regressa che se ti ci fermi un minuto , ti perdi.
Ma in quel momento in cui tutto sembra una pala che costruisce il caos , dove di coas non si parla e si parla nel momento in cui si nomina, che l'intero pluriverso è circondato.
Ogni passo può essere o rimandare ad una caduta sulle scogliere , e il cielo grigio insieme al ginocchio sbucciato fino all'osso
carne per i pesci.

Borg : sei troppo indisponente ,col lento riplendere a morte del pomeriggio

P:luriv _ c'è poco da dire , c'è poca tecnica.

si legga ,
si legga il posto sul muretto minimo
dell'ossimoro.

arguttati!

Vostro empireo di esistenza

(una testa così) ()
un mittente senza risposta , un mittente senza risposta.
senza.

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