muto incivile accondiscente permeabile

domenica 8 marzo 2009

Spiragliume sul capezzale dei prati


Mi appaiono colori che risalgono al verde marino ..al colore vitreo del vetro di bottiglia, un collo liscio, speciali interferenze giganti che vibrano la corda dell'unità.
Ecco l'aprirsi. Come modificare le sorti immaginate , in periture e perigliose situazioni che fauno Tobia non dispetta di provocare ..con quella miccia lì ..in mano..
Sembra veramente complicata: lei.
Eppure la vedo cadere non veloce ma folle , d'una caduta ripida senza freni , nella voglia di rivederla, di magari assaporare l'attesa di iniziare un discorso e abbattersi a colpi di frantoio , verso il fondo del barile, vero quella sensazione di "voglio parlarti" voglio vederti quì, accanto.
Non a me. Ma solamente accanto, innaturale onnipresenza.
FiNe dell'aRTe:
- la terra che calpestata , trema ha assolute assonanze con i sospiri , che tendono al precipizio continuo ed intanto odori di estate e solitudine e appunto di quel mare di sabbia che coincide con le aspettative rubate di migliaia di persone.
-un quadro appunto pseudo super novalistico in cui una giarrettiera appende ad una scimmia la propria barella e una faccia di putto imbiancato da innumerevoli ceroni cerulei , provocano un decadimento ma un decadimento romantico, per cui il cuore sobbalza di ansia di prestazione.
-una montagnola, collinetta di rifiati senza sola ,piange un ingiustizia una rustica coperta di marmo che travasa sul vivo , nell'inconscio: l'umana tentazione; l'umanità. Un sospiro disperato che ricorda la consapevolezza in un alito di fumo verso il morire del tramonto.
-Me lo disse lei, nella notte di quattro ore sfrontate, la Fine dell'arte.
in Continuazione.

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